Classiche di Primavera 2016
26 Apr 2016
ARNAUD DEMARE, con una volata imperiale, fa sua una Sanremo senza (per lui) Cipressa: fatto documentato da prove frettolosamente cancellate, denunciato da soli due corridori delle decine che hanno assistito alla scena, con la complicità del silenzio assordante della solita UCI sui fatti.
PETER SAGAN è cresciuto: non più in riserva alla distanza, domina Gand e Fiandre.
Con l’ aiuto (non decisivo, ma significativo) di Kwiatkow-SKY , riesce a guadagnare una manciata di secondi su FABIAN CANCELLARA, gap che lo svizzero non riesce a chiudere negli ultimi 15 km di pianura spazzata dal vento. I due campioni si inseguono per un quarto d’ ora in un duello avvincente sul filo dei 50 km/h separati da 12-14 secondi: a 105-110RPM il Ceco, su cadenze più basse lo Svizzero, che, fosse stato quello di qualche anno fa, avrebbe chiuso sull’ avversario in un paio di Kilometri.
Avvincente ed incertissima, inevitabilmente condizionata dalle solite cadute, la Roubaix propone nel finale un duello rusticano senza esclusione di “randellate” alle già provate fibre muscolari: un impetuoso “TOM BOONEN contro tutti“ cerca con troppa generosità la storica cinquina, che gli sfugge per un nulla sul ruvido cemento del mitico velodromo.
Bravo comunque MATHEW HAYMAN, che nulla ha rubato.
Gambe e cervello permettono al bravissimo e da sempre sottovalutato ENRICO GASPAROTTO di trionfare nella sua seconda Amstel, con una eccellente condotta di gara e tempismo: come da sempre troppo solo nei momenti decisivi, sa come cavarsela egregiamente senza aiuti.
Il talento immenso e forse immeritato di ALEJANDRO VALVERDE fa della Freccia un sol boccone (2’48” il suo ultimo Km sul muro di Huy), ma poi non lo assiste in una gelida e una po’ insipida Liegi-Bastogne-Liegi.