Milano - Sanremo 2005
30 Mar 2005
Ha temporeggiato un istante Alessandro Petacchi, come tendendo un elastico, per poi esibire una progressione esaltante, surclassando gli avversari e dominando una corsa sognata da tempo.
È stata una volata atipica, senza “treni” a tenere in fila il gruppo, e dunque lanciata a partire da una velocità relativamente bassa, con i corridori a lottare per le posizioni in una mischia ondeggiante.
Mario Cipollini, che pure aveva superato con apparente relativa facilità Cipressa e Poggio, si ritrova al vento ai 400 metri dall’ arrivo ed è presto inghiottito dal gruppo incalzante, rinunciando allo sprint finale.
Mario, corridore di 82 kg, predilige la volata lanciata a grande velocità, la sua mole rendendo dispendiosa ogni brusca accelerazione.
Petacchi si trova davanti a tutti, da solo, ai 300 metri, sul lato sinistro della strada: rallenta un attimo volgendo lo sguardo alla sua destra e non appena Danilo Hondo accenna a partire, come lanciato da una fionda, produce una accelerazione micidiale, vincendo quasi per distacco.
Ancora una volta la Sanremo si decide in volata.
Negli ultimi 9 anni è accaduto 7 volte: solo Tchmil e Bettini hanno fatto eccezione.
Oltre 7 ore di corsa ad un’ andatura veloce su Cipressa (9’30”, nuovo record) e Poggio (6’02”) non sono stati sufficienti ad eliminare i velocisti più preparati.
Petacchi, per la verità, quest’ anno più leggero di 2-3 kg, ha mostrato in salita grandi progressi, tanto che catalogarlo come “velocista” è a mio avviso riduttivo.
Alessandro del resto non si esprime in volate esplosive, ma piuttosto in irresistibili progressioni che solo una potenza aerobica notevole rende possibile.