Milano - Sanremo 2006
20 Mar 2006
Dalla Parigi-Nizza 1994, Cipollini, Baldato e Abdujaparov, con 2 vittorie a testa, mandano verso SanRemo messaggi di velocisti in gran forma, al pari di Baffi, capace di ben 10 vittorie in poco più di 40 giorni.
Alla Tirreno-Adriatico, Giorgo Furlan vince 2 tappe a Montemonaco e Monte Urano, assieme alla classifica finale della “Corsa dei 2 mari”, palesando una condizione straordinaria in salita, spalleggiato dal talento emergente di Evgueni Berzin.
Tre giorni dopo, nella Classica di Primavera, già sul Turchino, Argentin Bontempi e Bobrike, tengono alto il ritmo per “stirare” le gambe ai velocisti e tenere cucita la corsa.
Furlan pedala protetto da Volpi nella pancia del gruppo evitando di sprecare preziose energie.
Giorgio ha deciso di giocare con grande coraggio un carta sola: la carta del Poggio, con la fredda e perfetta regia di Argentin.
Sulla Cipressa, violento attacco di Chiappucci, Cassani, Alcala, Musseuw e Zanini, presto stoppati da Berzin.
Sul Poggio ancora un fenomenale Berzin annulla un bell’ allungo di Cassani e tiene poi altissima la velocità costringendo in fila i migliori del gruppo. Nessuno riesce a mettere fuori il naso dalla scia del giovane russo.
Ancora pochi metri, nel breve stratto di strada al 7% prima del falso piano, Furlan spicca il volo: quasi tamponando le immancabili motociclette, stende definitvamente gli avversari con una progressione micidiale (con il 53x14…).
Scollinando con 15 secondi sul gruppo taglia per primo da solo il traguardo di via Roma; Cipollini secondo, domina la volata del gruppo.
Milano-San Remo 2006:
Gli uomini veloci, Petacchi e Boonen su tutti, monopolizzano i pronostici della vigilia, le loro squadre tengono cucito il gruppo e cercano di addormentare la corsa nei tratti in salita: ma la velocità è elevata sia sulla Cipressa (in 9’50”) che sul Poggio (in 6’01”) ed il gruppo e’ stirato, consentendo ad Alessandro Ballan di proporre una potente accelerazione nello stesso tratto di strada dove era scattato Furlan 12 anni prima.
Solo Pozzato, già molto attivo sulla Cipressa in fase di copertura per il compagno Boonen, è in grado di rispondergli, rimanendo agevolmente alla sua ruota.
Ed è l’azione che decide la corsa: rientrano in discesa altri 4 corridori, tra questi Astarloa. In fondo alla discesa del Poggio, Petacchi non ha più uomini per chiudere il buco, sebbene di soli 7-8 secondi.
Pozzato controlla quasi con troppo azzardo e freddezza gli scatti dei compagni di fuga: “Per vincere la San Remo bisogna rischiare di perderla”, dicono i vecchi suiveurs.
Petacchi, lanciato da Zabel, mette il turbo, pur con Boonen a ruota, ma Filippo ha energie e gambe per rilanciare la velocità, conquistando la sua prima grande Classica.